Non ho acora trovato una persona che mi abbia detto che questo è un piatto indifferente. Nel senso che, o lo si ama, o lo si odia. C'è chi non riesce a sopportarne nemmeno l'odore quando lo si cucina e chi ne mangerebbe a quintali (presente!). Sta di fatto che, piacente o meno, è uno dei piatti della tradizione italiana e della mia famiglia. Non sono molte le ricette della nonna che mi sono arrivate perchè lei era una Cuoca e non pesava nulla ricordando tutto a memoria e aggiustando il sapore durante la cottura. I segreti che mi ha tramandato sono arrivati tramite mia mamma e gli zii. Questo è un piatto che viene fatto secondo la sua ricetta in tutte le famiglie del mio parentado, tant'è che oggi, mentre si preparava questo piatto mia mamma ha chiamato mia zia per rinfrescarsi la memoria sull'esecuzione. Finalmente il tutto viene messo per iscritto, a vostra disposizione se volete provare questa cucina povera ma ricca di sapore!
Difficoltà: media
Tempo di preparazione: 2 ore
Ingredienti per circa 6 persone:
1 kg di trippe
1 grossa cipolla
1 carota piccola
2 chiodi di garofano
2/3 foglie di alloro
1 pizzico di cannella
olio
sale
pepe
250 g di passata di pomodoro
dado granulare
2 bicchieri di vino bianco
Soffriggere la cipolla e la carota tagliate a pezzettini piccoli, aggiungere le trippe e sfumare con 2 bicchieri di vino bianco, quando l'alcool sarà evaporato aggiungere anche la passata di pomodoro e cuocere per mezz'ora. A questo punto aggiungere anche gli aromi, sale, pepe e dado. Cuocerle a fuoco medio/basso coperto fino a completa cottura (un paio d'ore), quando il sugo si è ristretto saranno pronte.
Con questa ricetta partecipo al contest di les madeleines di Proust.
Ecco vedi Nicole, ti confesso una cosa: io che mi sto avvicinando alla dieta vegetariana, io che cerco di ridurre la mia impronta ecologica sulla terra, ecco quella stessa me se torna a casa, a casa dalla mamma, e sulla tavola trova la trippa si dimentica anche il proprio nome di battesimo e ci si tuffa a pesce! Ecco, io, sto dalla parte di chi la AMA!!!
RispondiEliminaMa non dirlo a nessuno ^_^
io invece faccio parte di chi la odio ma che ama cucinarla ma alla fiorentina
RispondiEliminaQuel sugo che la accompagna è una vera tentazione! :)
RispondiEliminacara nicole,finalmente trovo una ricetta con spiegazioni chiare,penso che sia arrivato il momento di farla a mio marito che ama la trippa e ricorda sempre quella della mamma,e me la ricordo anch'io....ma non l'ho mai preparata perchè mi sembrava molto impegnativa ...grazie lo faro' felice!!!buona domenica
RispondiEliminaIo amo la trippa, nel disgusto generale di amici e parenti che mi rispondono inorriditi : MA DAVVERO? Sì, la amo, e questa ricetta è fantastica!!! ;)
RispondiEliminaanche per me è una ricetta di famiglia, sempre buonissima. baci
RispondiEliminaL'ho preparata ieri sera per il mio maritino che ne va pazzo..lui odia fare la spesa ma ogni tanto torna a casa con un pezzo della sua amata trippa...mi dice sempre...se aspetto che la compri tu!!!!a me e ai figli non piace tanto...la faccio in vari modi ma non ho mai provato con l'alloro...proverò la tua ricetta...hai visto mai che impariamo a mangiarla anche noi??L'aspetto è bellissimo...vedremo!!
RispondiEliminaMio padre fin da piccola mi ha "iniziata" ai tagli poveri delle bestie. La trippa è uno di quei piatti che amo, non da tutti i giorni naturalmente, ma ogni tanto ne faccio veramente la voglia.
RispondiEliminaGrazie per il tuo contributo e n bocca al lupo!
Sabrina
Nicole, grazie di essere passata da me, spero ci sentiremo ancora. Comunque, mentre curiosavo ho trovato questa ricetta: è bellissima, io sono un'amante delle frattaglie!
RispondiEliminaSai, non ho ancora trovato qualcosa che non mi piace, sono un'appassionata del cibo.... mi hai fatto venire voglia di fare la ricetta e raccontarla ma come la conosco io.... quando la posto te lo dico! Buona giornata